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Institute of Yogic Culture
Il termine pranayama è costituito dalle parole prana che indica
"energia", "forza vitale" ed ayama che significa "equilibrio",
"disciplina".
E' il quarto "raggio" dell'
Ashtanga Yoga di Patanjali
I Saggi affermano che "Prana è la somma di tutte le energie
contenute nell'universo".
L'aria, l'acqua, gli alimenti, la luce solare veicolano il prana da cui
dipende qualsiasi forma di vita vegetale e animale. Il prana è il
nostro vero nutrimento perché senza di esso non è possibile
alcuna vita. Esso è la forza vitale presente in tutti gli esseri.

Gli antichi saggi affermavano anche che il prana può essere
immagazzinato e accumulato nel sistema nervoso e più
particolarmente nel plesso solare e confermavano che lo yoga dà il
potere di dirigere a volontà questa corrente energetica mediante il
pensiero.

Ogni essere vivente muove ed assimila prana dalla nascita alla
morte, senza tuttavia praticare il pranayama. Scopo del
pranayama è l' approvvigionamento, l'accumulo ed il controllo
cosciente delle energie vitali del nostro corpo. Esso implica la
disciplina della respirazione oltre il suo limite normale,
allungandola, accelerandola o rallentandola per sperimentarne
l'intero raggio d'azione, sia a livello fisico che a livello sottile.


Il Corpo pranico (Corpo energetico o soffio vitale):
è l'involucro delle forze vitali costentemente attive e modellanti,
ed ha la stessa forma di quello fisico. Ha una struttura fisiologica
composta da centri energetici, i chakra, che ricevono, assimilano
ed esprimono l'energia della forza vitale.
Da questi il prana viene distribuito a tutto il corpo attraverso una
rete di canali di collegamento, le nadi. (
I cinque involucri del Sé)


I CINQUE SOFFI VITALI
Il Prana assorbito dal nostro corpo svolge molteplici funzioni e, a
seconda della funzione svolta, prende nomi diversi:

Prana: pur avendo lo stesso nome, non si tratta dell'energia
cosmica globale, ma del soffio vitale che concerne la parte del
corpo situata tra la laringe e il diaframma, che controlla il
funzionamento di cuore, polmoni e di tutte le attività della regione
toracica come respirazione, deglutizione e circolazione del sangue.
È perciò responsabile dell'assorbimento del Prana sotto qualsiasi
forma.

Apana: localizzato nella regione pelvica, tra l'ombelico e il
perineo, controlla le funzioni di reni, vescica, intestini e degli
organi escretori e riproduttivi. È responsabile dell'espulsione di
gas, aria, feci, urine e del feto al momento della nascita.

Samana: Il termine deriva dalla parola saman che significa "equo"
o "mediano": E' situato tra l'ombelico e il diaframma, tra le due
forze opposte di prana e apana e perciò, in un certo senso, agisce
come equilibratore di queste due forze. Controlla gli organi
digestivi e le loro secrezioni, ed è responsabile della digestione e
dell'assimilazione.

Udana: localizzato nelle braccia, nelle gambe e nella testa, è
responsabile di tutti gli organi sensoriali e degli organi d'azione e
controlla il sistema nervoso simpatico e parasimpatico.

Vyana: pervade tutto il corpo, agisce come riserva d'energia,
sostiene tutti gli altri prana che richiedano un aiuto
supplementare, regola e coordina tutti i movimenti muscolari.

La funzione equilibrata di prana e apana condiziona ed assicura il
corretto funzionamento di assimilazione e di circolazione
dell'energia vitale, perciò gli yogi attribuiscono un'importanza
particolare ad equilibrare accuratamente inspirazione ed
espirazione durante la pratica delle asana.


RESPIRAZIONE E CANALI ENERGETICI
Il respiro è forse l'unico processo fisiologico che può essere sia
volontario sia involontario. Si può respirare con consapevolezza e
controllare coscientemente il processo respiratorio o si può
ignorarlo e respirare inconsciamente con un atto riflesso.
Se il respiro è inconscio, è governato dalle aree primitive del
cervello, dove viene influenzato da emozioni, pensieri e sensazioni
di cui abbiamo poca o nessuna consapevolezza. In questo modo la
regolarità e il ritmo del respiro sono disturbati ed esso fluisce in
modo scoordinato creando disordine nel corpo e nella mente.
Perciò un ritmo calmo e lento di solito indica uno stato rilassato
del corpo, mentre una respirazione irregolare di solito indica
tensione.

Gli yogi affermano che le narici rappresentano il mezzo attraverso
cui far entrare l'energia pranica all'interno del corpo. Il prana sarà
poi distribuito nell'intero organismo attraverso
72000 canali
energetici detti nadi
. Tra questi tre sono i più importanti:
Ida, Pingala e Sushumna.

La narice destra è collegata a pingala nadi, considerata il
conduttore di prana shakti, l'energia vitale o solare, mentre la
narice sinistra è collegata a ida nadi , che convoglia chitta shakti,
l'energia mentale o lunare.
Noi siamo una combinazione di prana shakti e chitta shakti e
quando c'è squilibrio tra queste due forze, come avviene nella
maggior parte delle persone, allora si manifestano disturbi di
natura fisica, mentale o emozionale-psichica.
Se si osserva il flusso del nostro respiro si può notare che talvolta
la narice destra fluisce più della sinistra o che la sinistra è
completamente bloccata; in questo caso pingala è più attiva e si
può avere una sensazione di dinamismo, energia fisica o di
estroversione. Quando invece è la narice sinistra ad essere
dominante, l'energia passiva di ida ci porta ad essere
maggiormente introversi, determinando una sensazione di
tranquillità interiore, tendenza a sognare o un incremento dell'
attività mentale. Se le narici sono entrambe funzionanti, questa
condizione di equilibrio porterà ad una sensazione di stabilità.

Molti sono i benefici che vengono attribuiti alla respirazione
controllata: il corpo diventa più forte e sano, il grasso superfluo
diminuisce, il viso si fa luminoso, gli occhi scintillano e un fascino
particolare emana da tutta la persona. La voce diventa dolce e
melodiosa. La digestione si svolge con facilità, il corpo si purifica
internamente e la mente diviene calma, obbediente. La pratica
costante risveglia le forze spirituali latenti ed apporta felicità e
pace.

LA RESPIRAZIONE YOGICA.
La respirazione yogica completa consiste nel riunire tre sistemi di
respirazione in un unico ampio e armonico movimento che
costituisce cosi la respirazione ideale

I tre tipi di respirazione sono:

Respirazione addominale: il diaframma si abbassa al momento
dell'ispirazione e l'addome si gonfia. La base dei polmoni si
riempie d'aria e l'abbassamento ritmico del diaframma provoca un
massaggio dolce e costante di tutti gli organi addominali, dei quali
migliora il funzionamento.

Respirazione toracica: si effettua allargando le costole mobili e
dilatando come un mantice la cassa toracica. Questa respirazione
riempie la parte intermedia dei polmoni. La quantità d'aria che vi
penetra è inferiore a quella della respirazione addominale e
richiede un certo impegno muscolare

Respirazione clavicolare: soltanto la parte superiore dei polmoni
riceve aria mediante il movimento verso l' alto delle clavicole.

Quando i polmoni saranno riempiti completamente si darà inizio
all'espirazione, procedendo in senso inverso.

................................................................ (A cura di Serena Valentinuzzi)
Mudra Bandha e Pranayama