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Institute of Yogic Culture
......................... I cinque kosha

Secondo la tradizione vedantica in ogni essere umano si
distinguono cinque involucri chiamati Kosha in cui è avvolto
l'Atman. L'identificazione del proprio Io con uno di questi involucri
non permette di percepire Atman, la nostra vera natura, che è la
stessa dell'intero universo.
Praticando la meditazione si possono eliminare le identificazioni
come per esempio: "io sono il mio corpo, i miei pensieri ecc…".
Kosha è una parola sanscrita che significa: rivestimento, involucro,
strato, guaina.
L'ordine dei cinque involucri (
Pancha kosha), che coesistono e si
sovrappongono dal più grossolano al più sottile, è il seguente:

Annamaya kosha (corpo fisico): è il più denso dei cinque, è
costituito dal corpo, pelle, tessuto muscolare, sangue, ossa,
organi, ecc… La sua esistenza dipende dal cibo nelle sue varie
forme, dall'acqua e dall'aria respirata.

La materia però non possiede il segreto della vita e quindi c'è
qualche cosa che può rendere viva la materia inanimata: questo
qualche cosa è il principio vitale che appartiene ad un ordine
diverso rispetto a quello fisico.

Pranamaya kosha (Corpo energetico o soffio vitale):
è l'involucro delle forze vitali costantemente attive e modellanti,
ed ha una forma simile a quella del corpo fisico.
La sua struttura fisiologica comprende speciali centri energetici
detti chakra, che ricevono, assimilano ed esprimono l'energia della
forza vitale. Da questi il prana viene distribuito a tutto il corpo
attraverso una rete di canali di collegamento, le nadi.

I fenomeni consci nei quali ci imbattiamo non sono spiegabili con
il principio del soffio vitale e quindi la coscienza percettiva è un
prodotto distinto dal prana e dalla materia e quindi porta ad un
livello superiore a quello energetico.

Manomaya kosha (corpo mentale): mente come pensiero
razionale (ragionamento) ed istintivo, ha come sua fonte la
percezione. Svolge molte funzioni simultaneamente e mantiene
insieme, come unità integrata, i due kosha più grossolani:
annamaya e pranamaya.

Vi sono fatti intellettuali che la semplice consapevolezza
percettiva del pensiero non prende in considerazione ,
dunque ci dev'essere un'intelligenza di livello più alto.

Vijnanamaya kosha (corpo psichico superiore): è detto anche
intelletto o coscienza (buddhi), è la saggezza, è la facoltà
discriminativa, é l'intuizione della realtà fondamentale oltre la
semplice manifestazione. Buddhi "riflette" lo Spirito,
che comunque rimane ontologicamente incontaminato.

Dev'esserci però qualche cosa di più elevato del semplice
intelletto in cui l'esistenza non sia più formulata in termini di
cosicenza. L'unità dell'essere esige di trascendere il livello
intellettuale. La realtà ultima è diversa dal pensiero e può essere
raggiunta solo nello stato che trascende il pensiero e le sue
distinzioni nel quale l'individualità coincide con la Realtà
fondamentale.

Anandamaya kosha (corpo di beatitudine): il quinto involucro è
il più sottile, ciò su cui si basa tutto. E' il corpo trascendente, il
corpo spirituale, il più vicino al Sè, l'Atman.
Anche questo però è un involucro, e la gioia di cui si parla a
questo livello è comunque legata al
karma.

Il Brahman, l'assoluto, può splendere nella sua omosustanzialità
con l'anima individuale solo quando tutti i kosha sono stati
abbandonati. Brahman supera la categoria della sostanza, anche
di quella "fatta di gioia".

L'aspirante spirituale, nella ricerca di Sè e della Realizzazione,
attraverso lo
Yoga, cioè con il controllo del corpo, quello
dell'
energia vitale, con la concentrazione del pensiero e con la
meditazione passa in sequenza attraverso ciascuno di questi
livelli, finalmente arrivando al
Samadhi, che è sinonimo del più
elevato Sé di Beatitudine.

Tutto ciò viene espresso molto bene nella
Taittiriya Upanishad
che presenta una filosofia assai affermativa del mondo, perché
ciascun livello è descritto in una maniera positiva, e Brahman
stesso è definito enfaticamente come natura di Beatitudine
(Ananda). Così, si comincia con il cibo e si arriva alla Beatitudine.
La scuola
Vedanta Advaita afferma che l'esistenza fenomenica
tutta è, se non letteralmente illusoria, almeno di una sorta di
realtà di livello inferiore e che solo la Realtà Assoluta (o Brahman)
è veramente reale.
La materialità della creazione è come un castello in aria,
una proiezione illusoria dell' ego.
Il Creatore è Mente, il Suo corpo è Mente o Pura Intelligenza.
Il Creatore è sempre di natura spirituale e non materiale.
Il Creatore è spirituale e, allo stesso modo, lo è la sua creazione.
L'ego sorge a causa della riflessione della Coscienza nella vyoma prakriti
(natura eterea), che partecipa della natura della materia
immanifesta e manifesta, animata ed inanimata;
quindi si manifestano lo spazio, il tempo ed i cinque elementi sottili.
Ciò è seguito dai più grossolani organi di senso,
che costituiscono il corpo sottile.
Il corpo sottile, attraverso l'immaginazione, diventa il corpo grossolano
e gli oggetti nello spazio e nel tempo.
Tutte queste cose sono irreali come le esperienze del sogno.
Tutte le creature, che nella loro natura sono pura Coscienza,
sono al di là di nascita e morte, ma fanno l'esperienza della nascita,
della morte e della visione del mondo a causa
della falsa identificazione con il corpo.
Questo mondo non è mai venuto realmente in esistenza,
tuttavia sembra essere.
In verità questo mondo non sorge dall'Assoluto, né si fonde in esso.
Soltanto l'Assoluto esiste ora e per sempre.
La creazione del mondo non ha causa e perciò non ha effetto,
non ha avuto inizio e non esiste nemmeno ora.
È come un sogno e perciò come tale non esiste realmente.

(Yogavasistha)
Il disegno qui sopra
può essere letto in due modi:

- Come condensazione
dall'alto verso il basso,
dal livello più sottile a quello più denso,
la "caduta impossibile" dal Cielo alla terra,
dallo Spirito al corpo.
(vedi riferimenti al darshana del Samkhya)


- Può essere visto anche come ascesi
in senso ascendente ed evolutivo
dal grossolano allo spirituale,
dalle Asana al Samadhi,
dal corpo fisico al puro Atman.
Asana
Pranayama
Dharana
Dhyana
Samadhi
Lo Yoga come
percorso di Ascesi
I sensi attivi sono superiori alla materia inerte
ma superiore ai sensi è la mente
e superiore alla mente è l'intelletto,
ma ancora più elevata dell'intelletto è l'anima.

(Bhaghavad Gita 3,42)